giovedì 14 maggio 2015

Siamo solo parole


Ho bisogno. Di te. Di me. Di noi. No! Siamo troppo gradi per starci in una proposizione. Magari in una frase. In una catena di frasi.
Ci serve un contesto. Uno solo „nostro” dove poter esserci „noi”.
Io. Sto nella mia proposizione. Accovacciata tra soggetto e predicato, e il soggetto non sei tu. Faccio un salto sopra il punto. Sono qui. Tu sei là. Te ne sei andato di nuovo. Tornerai di nuovo. Come un bumerang. Insieme ai rimpianti, preoccupazioni e tormenti con quali ti ho cacciato fuori.
Vieni domani! Ma senza di loro. Vieni, prendimi e mettimi nella tua frase.
Voglio essere „lei”. Quella „lei”  preceduta di „solamente” e „fondamentalmente”.
E poi scappiamo dalle frasi, proposizioni e contesti.
Scappiamo uno dell’altro fino ad appartenerci uno all’altro. Fino a perderci e ritrovarci senza nemmeno una virgola tra noi.
Siamo solo parole.

domenica 10 maggio 2015

Fa male

Fa male incontrarci come due estranei
Sulle strade vuote delle nostre vite
Fa male scambiarsi dei sguardi profondi
E non riuscire ancora a capire.

Fa male versare veleno
Ogni mattina nel scuro cafè
Fa male parlarci senza ascoltarci
Fa male anche scrivendo di te.

Fa male non sentirti accanto
Anche se fisicamente ci sei
Fa male al cuore il mio pianto
Fa male alle orecchie "Vivo per lei".


Fa male vedere la luce
Quando il buio ci diventa compagno
Fa male rimanere in silenzio
Quando'l silenzio stesso fa male altrettanto.

Fa male guardando in cima
Senza poter mai arrivare
Fa male cercando un sguardo
A chi non ti potrà mai guardare.

Fanno male le lacrime calde
Che s'incontrano alla fine nel cuore
Fa male alla fine anche il sorriso
Ma soprattutto fa male il amore.