giovedì 18 aprile 2013

Ti volevo abbastanza bene...

Scendo dal pullman. Meno male che non ho portato troppi vestiti. Tutti i miei pori emanano felicità mentre io mi sto affrettando ancora diffidente sui viali di Barcellona. Dovevo atterrare a Girona però non so come,quando è perché ma qualcuno mi ha ascoltato le preghiere ed eccomi qua,nella città che trasforma il mio cuore.
Il sole,la gente,le ombre,il verde,tutta questa aria che sa di serenità. E tu. Si,tu! Che ti trasformi dentro il mio pensiero.
La metropolitana,di nuovo la gente...quale pensierosa,quale contenta. Un giovane mi attira l'attenzione: i vestiti buttati addosso alla noia li dava un'aria non-curata ma fu il viso che mi colpì:aveva gli occhi così sereni e contenti ed ogni muscolo della sua faccia sembrava contratto dalla gioia che lo riempiva. Non riuscivo a sentire quello che li diceva il suo amico ma da quanto pareva le sue parole lo rendevano se non molto felice sicuramente estremamente sereno.
Vicino alla porta una suora con dei splendidi occhi azzurri che brillavano di bontà. Mi sorrise. Accanto a lei una signora con pelle color cioccolato faceva un piccolo pisolino.
Quattro stazioni e qualche vescica nuova ai piedi stanchi di stare in scarpe tacco 15 ormai da 10 ore con un solo attimo di comfort mentre stavo provando un paio di sandali infradito che alla fine non mi hanno resa abbastanza contenta per acquistarli.
Quattro stazioni ed eccomi al Arco del Trionfo nella ricerca di due cose: un pullman che mi porti a Zaragozza e una bevanda rinfrescante.
Dopo venti minuti di chiacchiere al telefono e  meno buon umore mi ritrovai seduta sul sedile 40 del pullman.
Là, con il sole accarezzando il mio viso e che mi dava una dose inaspettata di serenità mi trovai ripensando a te. A quanto ti ho voluto bene. Be'...non significa che adesso non ti voglio più bene...ma non abbastanza. Non ti voglio più abbastanza bene per portarti con me dappertutto. Non abbastanza per sentirti seguirmi nei miei pensieri mentre camino tranquilla sulle strade o quando faccio la spesa. E nemmeno quando faccio la doccia non ti sento più dietro le tende come stai  buono aspettando che esca per poter seguirmi nel ogni angolo della casa ben nascosto nei miei pensieri. Ti volevo così bene da poterti sentire respirare dietro di me quando a me mancava il fiato.
Allontanandomi da Barcellona ti sento allontanandoti da me. Il mio pensiero e libero da te. I miei occhi non ti vedono più e così non mi manca neanche il respiro.
Sto scrivedo mentre mi'avvicino a Zaragozza e mi allontano da te con la batteria del smartphone scarica del 90%. Fuori e buio. Dentro e buio. Dove sei tu sole di Barcellona per splendere di nuovo cancellando i miei pensieri?

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