giovedì 25 aprile 2013

Sento la tua mancanza

Oggi mi sono ricordata di te. Faceva caldo. Sole. La terazza era vuota. Mi sono ricordata i tuoi occhi azzurri, le tue mani per niente femminili, pero che sapevano confortarmi anche quando non mi tocavano. Mi sono ricordata i tuoi capelli bianchi che li pettinavo ogni domenica. Si sente Wish you were here - Pink Floyd. Mi ricordo le tue promesse, mai tenute. Il nostro ultimo abbraccio. La certezza che ci rivedremo , pero non cosi presto. Le tue rughe che le accarezzavo. Mi mancano. Tutte mi mancano. I miei sbagli. Procesi di conscienza. Se solo sapevo. Ma sapevo e comunque non ho fatto niente. Mi manchi. Dio Santo quanto mi manchi! Le tue parole. Il tuo amore mai confessato. Forse non avevi abbastanza parole per descriverlo. I tuo cuore grande...lo hai portato con te...piu meta del mio. La tua protezione. Quanto mi manca. Evito pensare spesso a te. No perche non ti amo, non perche non mi manchi, ma se lo faccio milioni di pensieri cominciano a contradirsi nella mia testa, nel mio cuore. Tu sei. Sei sempre la. Non solo nella mia testa, non solo nella foto. Sei la...sono io quella che mi dimentico sempre di passare da te. Mi manchi. Dio Santo come mi manchi! E ti amo! Dio Santo quanto ti amo!

venerdì 19 aprile 2013

Giovedì

"Io non piango mai per te non farò niente di simile...no no no no 
Si, lo ammetto, un po' ti penso ma mi scanso non mi tocchi più"...

Giovedì...in casa seduta sul divano con questo testo che mi gira nella testa.
Oggi Zaragozza mi è sembrata così brutta. Sembra che l'unico attimo de felicità e stato mentre camminavo cantando sul marciapiede di Barcellona desiderando che quei momenti non finiscano più. Ha fatto caldo oggi ma qua il sole non splende come a Barça.
E mi manca!
Nella ricerca di un ristorante carino ho trovato tempo anche per una breve partita di shopping. Tempo si,voglia no! Comunque non ho potuto resistere davanti a una maglietta a Cache Cache e a un paio di ballerine al Outlet.
Il ristorante carino non l'ho trovato e io che pensavo di tradire la mia dieta con un piatto di paella sono finita per tradirla con un gelato al cioccolato, qualche grammo di salmone affumicato e vari prodotti di pasticceria.
La passeggiata ha significato in gran parte solo mal di piedi e comparazioni tra Zaragozza e Barcellona.
Adesso sto bene. Non sono triste ne felice.
Sono vuota di sensi e pensieri.
Prenderò il libro e mi sentirò meglio.

giovedì 18 aprile 2013

Un sogno ad occhi aperti

Davanti a una tazza di tè verde sto provando un lieve stato di nostalgia. Lo sto vivendo a massima intensità, anche se fino adesso ho cercato sempre di rimuovere tali stati. Però così come la felicità provi ad allungarla sorseggiando ogni attimo di benessere,perché allora quelli altri momenti o stati della nostra esistenza devono essere il soggetto di qualche eccezione?
In questi momenti vengo accolta dei più caldi pensieri. Anche se circondata dello stesso arredamento mi sento come davanti ad un caminetto che sembra tremare consumato dei stessi pensieri caldi, coperta con un plaid che sa di lavanda.
È comodo. Sorrido. Probabilmente sto pensando alle persone care, anche se neanche questo non mi ha dato mai un stato di comfort così profondo. Ma più che sicuro penso ad un viaggio lungo, difficile ma abbellito dal suo scopo. O ai miei desideri. O alle mie speranze più rumorose. Ma penso a una anima bella, a un paio di mani calde,perse nella solitudine, a degli occhi grandi e brillanti, a due labbra addormentate nel silenzio, piene di nostalgia e desiderio.
O forse penso a qualche sentiero assolato e solitario, su quale mi sono sistemata il mio il cavalletto e dove i miei pennelli saltano sulla tela persi nella scintilla di quei occhi grandi e brillanti.
O probabilmente sogno perduta nella camera blu con dei motivi floreali e al tavolo vecchio di quercia, con il mio accumulo di foglie davanti, lasciando la penna scivolare sulla superficie liscia di qualche foglio, tremando ad ogni rima.
Meglio prendo un goccio di tè. E caldo. E bene. Penso alla riva frastagliata del mare, alle conchiglie che mi punguno i piedi, all'acqua salata che si ritira negli abissi, al sole che colora nel più splendido arancione il mare, alla brezza che mi veste le spalle scoperte come un scialle.
Sogno agli accordi dolci di chitarra, alle calde voci canticchiando. Ma penso al cielo oscuro, macchiato di scintille argentate assomiglianti a quelle degli occhi grandi e brillanti.
Guardo sulla finestra e vedo frutetti di ciliegi fioriti. Il loro colore e il colore della felicità. Il vento soffia piano riempiendomi le narici con il profumo inebriante  di fiori di ciliegie. Un raggio di sole accarezza le mie guance.
Chiudo gli occhi per ricevere la sua calda carezza che tocca le mie palpebre, le mie guance,le mie labbra per finire il suo capolavoro disegnandomi un sorriso vivace e colorato sul mio viso bianco. Penso al sconosciuto. Mi vedo saltando sui viali stranieri e pieni di mistero con dei recinti azzurri e case bianche. Viali stretti, impietrati e silenziosi.
Tutto questo silenzio mi riempie e sorrido.

Guardo sulla finestra. Piove. I rami degli alberi si piegano verso di me cupi e tristi. La stradella e bagnata. Fuori fa freddo,dentro no.
Quanto desidero essere adesso sotto la tenda di una pioggia estiva, girando ridendo sotto la pioggia, cantando e piangendo. Mi piace la pioggia. Nasconde così bene le lacrime. Le prende e le trasforma come se sarebbero state sue da sempre.
Il caminetto e scomparso. Il mio corpo non è più coperto, il profumo di lavanda si e dissolto in un tempo perso e il tè e finito rimanendo solo una piccola goccia sul fondo della tazza.
E rimasta solo l'ombra di quei pensieri caldi. Un'ombra che l'ho presa e l'ho nascosta nel più profondo angolo del mio cuore.

Ti volevo abbastanza bene...

Scendo dal pullman. Meno male che non ho portato troppi vestiti. Tutti i miei pori emanano felicità mentre io mi sto affrettando ancora diffidente sui viali di Barcellona. Dovevo atterrare a Girona però non so come,quando è perché ma qualcuno mi ha ascoltato le preghiere ed eccomi qua,nella città che trasforma il mio cuore.
Il sole,la gente,le ombre,il verde,tutta questa aria che sa di serenità. E tu. Si,tu! Che ti trasformi dentro il mio pensiero.
La metropolitana,di nuovo la gente...quale pensierosa,quale contenta. Un giovane mi attira l'attenzione: i vestiti buttati addosso alla noia li dava un'aria non-curata ma fu il viso che mi colpì:aveva gli occhi così sereni e contenti ed ogni muscolo della sua faccia sembrava contratto dalla gioia che lo riempiva. Non riuscivo a sentire quello che li diceva il suo amico ma da quanto pareva le sue parole lo rendevano se non molto felice sicuramente estremamente sereno.
Vicino alla porta una suora con dei splendidi occhi azzurri che brillavano di bontà. Mi sorrise. Accanto a lei una signora con pelle color cioccolato faceva un piccolo pisolino.
Quattro stazioni e qualche vescica nuova ai piedi stanchi di stare in scarpe tacco 15 ormai da 10 ore con un solo attimo di comfort mentre stavo provando un paio di sandali infradito che alla fine non mi hanno resa abbastanza contenta per acquistarli.
Quattro stazioni ed eccomi al Arco del Trionfo nella ricerca di due cose: un pullman che mi porti a Zaragozza e una bevanda rinfrescante.
Dopo venti minuti di chiacchiere al telefono e  meno buon umore mi ritrovai seduta sul sedile 40 del pullman.
Là, con il sole accarezzando il mio viso e che mi dava una dose inaspettata di serenità mi trovai ripensando a te. A quanto ti ho voluto bene. Be'...non significa che adesso non ti voglio più bene...ma non abbastanza. Non ti voglio più abbastanza bene per portarti con me dappertutto. Non abbastanza per sentirti seguirmi nei miei pensieri mentre camino tranquilla sulle strade o quando faccio la spesa. E nemmeno quando faccio la doccia non ti sento più dietro le tende come stai  buono aspettando che esca per poter seguirmi nel ogni angolo della casa ben nascosto nei miei pensieri. Ti volevo così bene da poterti sentire respirare dietro di me quando a me mancava il fiato.
Allontanandomi da Barcellona ti sento allontanandoti da me. Il mio pensiero e libero da te. I miei occhi non ti vedono più e così non mi manca neanche il respiro.
Sto scrivedo mentre mi'avvicino a Zaragozza e mi allontano da te con la batteria del smartphone scarica del 90%. Fuori e buio. Dentro e buio. Dove sei tu sole di Barcellona per splendere di nuovo cancellando i miei pensieri?

venerdì 1 marzo 2013

C., sei speciale!

Non posso dire che c'è molto tempo da quando la conosco ma posso affermare con certezza che è speciale. Non sono le circostanze in quali l'ho incontrata,ed è meglio non parlare  di questo, non ci legga una amicizia da invidiare e non è nemmeno una persona stra-buona (anche se ha un cuore d'oro,infatti: duro come l'oro) però è donna e le donne sono speciali.
Certo, ci sono anche delle altre cose che la rendono speciale: e bella e tutti sappiamo il valore della bellezza soprattutto che è una di quelle cose che non possiamo scegliere. Ma non solo bella,ma anche intelligente.
Non posso dire che tipo di donna e perché è un misto. E preda è predatore, guerriero e prigioniero, madre e figlia, acqua e fuoco ecc.
I suoi occhi diranno molto se impari a guardarli,capirli,ascoltarli.
Aspetto duro, ma cuore fragile.
La sua voce può calmare tanto quanto farti impazzire.
Tutto dipende da te,perché lei e una donna...e anche un dono e per starli accanto e capirla devi essere anche tu speciale...almeno come lei!

mercoledì 13 febbraio 2013

Il Castello di Udine


Al inizio di questo mese il sole molto desiderato in questo inverno "viziato" mi ha fatto venire la voglia di fare qualche foto e così me ne sono andata a fotografare il Castello di Udine.

Il Castello di Udine situato nel centro storico, a 138 m s.l.m è uno dei principali monumenti della città.
Per quel che riguarda le origini del colle c'è una leggenda che si tramanda da secoli che dice che quando Attila nel 452 saccheggiò una delle più grandi città dell'impero romano,Aquileia, per godersi lo spettacolo da Udine, ordinò ai suoi soldati di costruirgli un'altura. Ciò fu fatto riempendo gli elmi di ogni soldato di terra, che buttata tutta in uno spiazzo al centro della cittadella diede origine al colle che oggi domina la città.
La costruzione del Castello ha avuto inizio nel 1517; i lavori durarono oltre 50 anni.
L'ultima fase vide la partecipazione di Giovanni da Udine, allievo di Raffaello,
Di Giovanni da Udine sono le rifiniture esterne e le decorazioni del Salone del Parlamento, dove si riuniva il consiglio della Patria del Friuli, uno dei primi esempi di parlamento al mondo, durato fino all'occupazione napoleonica del 1797.
Il castello è oggi la sede dei Civici Musei che comprendono una pinacoteca, il museo archeologico e numismatico, il museo del Risorgimento ed una fototeca.

venerdì 8 febbraio 2013

I truffatori di Udine

Ieri, andando a comprare  le sigarette abbiamo preso anche Città Nostra, dove con la speranza di trovare un lavoro abbiamo letto il seguito annuncio: "Nuovo punto commerciale a Udine seleziona urgentemente 6 figure a tempo pieno per avvio attività. Per colloquio Tel.........".
Fiduciosi abbiamo telefonato e una gentile ragazza coperta di mistero ci dice di presentarci il prossimo giorno alle 11 per il colloquio evitando di spiegarci almeno il nome del azienda,menzionando solo che si occupa di gestione e vendita.
Oggi ci siamo presentati tutti due al colloquio,a Udine,in via Paracchiuso,n°23 dove abbiamo finalmente visto il nome dell'azienda con cui abbiamo da fare cioè Eurobussiness. Siamo stati diciamo fortunati perché sono tanti di quelli giovani che sono così presi del desiderio di trovare un lavoro e dare il meglio di loro al colloquio che neache non guardano se c'è scritto il nome dell'azienda da qualche parte. Poi abbiamo compilato un curriculum e abbiamo aspettato che il tipo pelato che era il titolare ci chiamasse nel suo ufficio.
Allora è cominciata la parte strana della storia perché ci siamo trovati davanti ad un tipo pelato ed elegantissimo...tipo Mastro Lindo in versione giacca e cravatta che non smetteva di parlare e in più non era neanche interessato cosa sappiamo fare, o dove è quanto tempo abbiamo lavorato prima. Solo continuava a parlare e farci capire che il fatto che io ho lavorato come commessa è il mio marito come saldatore non importa nulla,siamo entrambi perfetti per il lavoro d'ufficio.
I dubi sono apparsi nel momento che ci ha chiesto di presentarci domani per la prova (una prova dalle 8:30 fino alle 18:30) ma indossando dei vestiti eleganti però delle scarpe comode e per me un speciale avviso di non mettere dei tacchi.
Poi ci ha stretto la mano e ci ha accompagnato alla porta.
Fuori:scattate le polemiche perché il mio sesto senso aveva già previsto tutto è così arrivata a casa mi sono messa a cercare sul google qualcosa su questa azienda. Quello che ho trovato su questo link grazie ad un blogger preoccupata anche lei di questa facenda in continuo sviluppo ho potuto scoprire che quello che ci aspettava domani non era una tranquilla e forse divertente giornata di prova in ufficio però una giornata in giro per paesi perché questa azienda fa già da tanti anni dei colloqui per cercare delle persone disposte di lavorare a gratis un giorno e fare il lavoro di vendita porta a porta in quel giorno. Tutto altro in rispetto a quello che ti dicono. E certe volte scopri la verità troppo tardi quando forse sei a 10-15 chilometri da Udine e o accetti di lavorare con loro fino alla fine della giornata lavorativa o devi tornare a piedi fino a Udine per riprenderti la macchina e andare a casa promettendo a te stesso che la prossima volta terrai gli occhi bene aperti.

lunedì 4 febbraio 2013

Lettera d'amore !

Sono passati un sacco di anni in cui ogni mattina la mia tazzina di caffè mi rubava sorrisi e baci. E tu non c'eri per rubarli a lei.
Sono passati un sacco di anni in cui mi addormentavo sempre guardando la luna, spezzandola e mettendola a posto con i miei occhi ...pensando a te.
Ma di nuovo tu non c'eri.
Sono passati un sacco di anni in cui ho ammazzato tramonti e albe  pensando che così il tempo fino ad incontrarti sarebbe stato più corto. Ma tu ti allontanavi sempre.
Sono passati un sacco di anni in cui ho gridato il tuo nome sconosciuto e l'ho portato in tutto l'universo...
Nessuna risposta.
Sono passati un sacco di anni in cui ogni notte sognavo il tuo viso e poi la mattina lo dimenticavo.
Sono passati un sacco di anni in cui prendevo il pennello e disegnavo il tuo volto.
Ho fatto mille progetti che poi il vento li portava via in quel universo dove gridavo il tuo nome.
Sono passati un sacco di anni prima che ti incontrassi.
E passeranno un sacco di anni che mi daranno la conferma che sei TU!
Che sei tu quello che ho sognato, che è tuo il nome che ho gridato tante volte e che è tua la faccia quella che ho costruito nei miei sogni spezzando la luna e mescolandola con le stelle.
Per questo ti sto scrivendo...perché sei tu come sei e come ti ho conosciuto prima di conoscerti e perché sei tu quello che starà sempre al mio fianco!

domenica 3 febbraio 2013

Parlando di T.

E come insisteva che io scrivessi anche di questo sul blog ...eccomi! Certamente non ha tenuto conto del mio modo di essere ironico e così mi trovo qua,seduta sul divano pronta ad offrirle diciamo un "regalo avvelenato ". Ha un modo di essere semplice e strano ( altrettanto come questa combinazione). E una bella ragazza,molto educata con le sue fissazioni: non chiama mai nessuno dopo le 9 di sera e ha una ossessione per i suoi denti. Non è il tipo di ragazza che si mette dei tacchi anche quando va a dormire, però ha nel sangue un tipo di eleganza non scoperto ancora dai scienziati. Certo che quando vuole essere sexy sa come farlo. E difficile accontentarla, ma è acquario...siamo tutti così.Soprattutto e impazzita dal tè verde (forse perché ogni tanto e astemia) . Potrei dire che è anche una grande cuoca ma non ha senso mentire;invece tutto quello che cucina e abbastanza commestibile. Sogna ancora a quel cane grande e nero mentre si deve accontentare per forza con Maya-il cane tascabile. Ogni tanto dimentica di ridere, certe volte dimentica di smetterla. La sua acidità potrebbe misurare, su una scala da 1 a 10, leggermente 11. Certe volte fa un caffè eccellente , altre volte ti rimane di traverso. Dimentica facilmente e si ricorda difficilmente. Critica sempre la poesia, il romantismo e in genere tutte le cose che accompagnano l'amore, però i suoi occhi azzurri sono ogni giorno che passa più sbiaditi per via delle lacrime versate per colpa dell'amore. Mi vuole bene e tiene a me; solo che dimentica sempre di monstrarlo. "Le esplorazioni" a Città Fiera devono cominciare alle 7 di mattina per poter tornare contenta a cena. Al inizio non parlava, adesso non tace. Ma nonostante tutto quello che mi intriga è la sua testardaggine. Tuttavia anche io le voglio bene.E la mia amica strana;tutti abbiamo una amica strana...e lei è la mia. Ed è buona. E bella. Ma strana.Adesso mi chiedo se sono anch'io l'amica strana di qualcuno ? Boh...certe volte meglio non saperlo.

Paure

Ho paura di prendermela troppo anche quando so che non e proprio il caso. O forse ho delle aspettative troppe grandi. Essendo una persona per la quale le parole sono diciamo abbastanza importanti, ovviamente aspetto di più sentire delle cose che vedere i fatti. Certamente questo è un difetto piuttosto che una qualità però mi mantego tuttavia il dritto di essere 'difettosa '. Tornado alle parole , qua sono 4 situazioni di solito: sentire poco o sentire troppo...in anticipo o in ritardo. Ogni tanto si creano delle combinazioni strane fra queste situazioni però quasi sempre mi trovo in attesa di sentire ciò che voglio. Stasera per esempio ho sentito in anticipo troppe cose dopo 5-6 giorni di attese fallite. Comunque se penso un po arrivo alla conclusione che, se come una persona delle parole mi trovo così delusa cosa sarebbe succeso se ero una persona dei fatti? Tutta via cercherò nel futuro di 'ammalarmi' magari un po di menefreghismo.

Nuove sfide

Oggi ho pensato di fare anche la versione italiana del mio blog. Però fino che sarà pronta continuerò a scrivere qua. Certamente non capisco perché sempre in questo periodo del anno mi viene voglia di riprendere il mio blog .Però penso che abbia qualcosa da fare con le già abituale sfide che precedono il mio compleanno ed a quale io devo dire di no e per questo devo fare il mio cavallo della ragione tirare un po più forte. Ma di cosa sto parlando ? Beh....e una storia di ieri sera quando ,mentre leggevo scoprì di trovarmi nello stesso guai con la protagonista del libro ,B.Vuol dire soffrendo dell'sindrome dell'auriga che non significa niente di grave essendo solo un concetto di esistenza per gli antichi Greci .Loro credevano che l'essere umano fosse come un auriga ,ovvero,il cocchiere di un carro trainato da due cavalli :uno rappresentava la passione,l'altro la ragione. Secondo i Greci permettendo ad uno dei cavalli di tirare più del dovuto,il carro si sarebbe ribaltato e l'auriga sarebbe potuto morire. Questo è il punto : so che uno dei miei cavalli si è imbizzarrito però non mi rendo conto quale. Sembra che i miei cavalli sono diciamo apposto dal momento che anche se sono sentimentale riesco a non farlo notare da nessuno (allora il cavallo della ragione tira abbastanza forte). Tutta via le mie scelte sembrano sbagliate perché o non succede niente o succede il peggio. Allora...visto che non riesco in nessun modo arrivare ad un accordo con i miei cavalli , mi vedo costretta a prendere di nuovo la coperta, il barattolo di gelato ,il telefonino ,le cuffie e divertirmi nel mio mondo preferibilmente senza rovinare la sera o il giorno futuro.